Questo messaggio mi è stato mandato in Dm da una meravigliosa ragazza di 23anni .
Ripeto 23 anni ma una lucidità che molti non avranno mai, nemmeno in due vite.
Gli " adulti" dovrebbero solo prendere esempio da lei .
#prestinez#helevier#javi7
Viviamo in un tempo in cui tutti si sentono in diritto di giudicare, di dire la loro su tutto, anche quando non sanno nulla della vita degli altri.
E troppo spesso, sono proprio le donne a ferire altre donne.
Invece di sostenersi, invece di capirsi, c’è chi sceglie la cattiveria, la gelosia, la critica gratuita.
Si punta il dito contro una donna solo perché ha scelto un lavoro diverso, perché si espone, perché non vive secondo gli schemi degli altri. Ma chi siamo noi per giudicare?
Nessuno ha il diritto di decidere se una donna è “giusta” o “sbagliata” solo per come lavora, si mostra o comunica.
Dietro ogni scelta c’è una persona, con la sua storia, le sue fatiche, la sua forza.
E chi la giudica, spesso, non sa niente di tutto questo.
E poi ci sono le coppie, quelle che vengono criticate solo perché non seguono il copione che gli altri si aspettano.
C’è chi giudica un uomo solo perché è gentile, rispettoso, buono.
Lo definiscono “troppo bravo”, “troppo ingenuo”, come se la bontà fosse un difetto e non una qualità.
Come se l’amore dovesse essere misurato dalla durezza, e non dalla sincerità.
Ma la verità è che nessuno ha il diritto di monitorare la vita di una coppia, di decidere come devono vivere, come devono comportarsi, cosa devono dire o fare, o come devono usare i social.
La loro vita appartiene solo a loro.
Chi si sente in diritto di insegnare come si vive agli altri, dovrebbe prima imparare a vivere la propria.
Perché la libertà non è un privilegio, è un diritto.
E il rispetto non è un favore, è un dovere.
Prima di parlare, prima di giudicare, bisognerebbe ricordarsi che dietro ogni persona c’è una storia che non conosciamo.
E che l’energia che impieghiamo per criticare gli altri, potremmo usarla per migliorarci, per essere più gentili, più umani.
Smettiamo di distruggere ciò che è diverso.
Smettiamo di confondere la sincerità con l’invidia.
E ricordiamoci che nessuno ha bisogno del permesso degli altri per essere se stesso.