Purtroppo è anche seria
Milioni di americani sono scesi in piazza per il No Kings Day, contro la deriva autoritaria di Trump. E mentre il Paese protestava, Trump ha pubblicato su Truth due video elaborati con IA. il primo lo ritrae durante un’incoronazione in stile medioevale, circondato da sudditi in ginocchio, tra cui Kamala Harris. Nel secondo, pilota un aereo militare con la scritta “King Trump” che sorvola le città e scarica letame sui suoi sudditi.
Appena poche ore prima, il suo segretario alla guerra Pete Hegseth aveva accolto Zelensky indossando una cravatta con la bandiera russa. E la portavoce Karoline Levitt aveva risposto “tua madre” a un giornalista dell’Huffington Post che chiedeva perché il prossimo incontro con Putin si terrà a Budapest, la casa di un altro autocrate.
I due video confermano con precisione il punto dei manifestanti — che non vogliono un re disposto a rovesciare su di loro tonnellate di letame — ma lo fanno in modo talmente surreale da sembrare barzellette.
l ricorso sistematico al surreale sembra il tic di un vecchio autocrate alle prese con allarmanti cali di lucidità. In realtà è uno strumento di manipolazione. La comunicazione della Casa Bianca alza il volume dell’assurdo fino a saturarlo, portando perfino gli osservatori più lucidi a rifugiarsi nel sarcasmo. L’idea è proprio indurre sottovalutazione. Se “è solo una pagliacciata”, allora la minaccia alla democrazia sembra meno seria, e gli abusi di potere del regime più accettabili.
Ridicolizzare l’apparente “follia” di questi comportamenti significa partecipare al gioco.
Può anche darsi che vi sia un margine d’improvvisazione nel comportamento di Trump, ma il surrealismo della sua comunicazione serve a disinnescare la reazione morale e cognitiva del pubblico: più il messaggio è assurdo, più appare innocuo.
E proprio in quell’intervallo fra l’incredulità e la risata si innesta la normalizzazione.
Promuovere il grottesco a linguaggio di governo serve ad abbassare la soglia dell’attenzione mentre la costruzione autoritaria procede a gonfie vele. Trump sta svuotando le istituzioni, neutralizzando l’informazione indipendente e criminalizzando il dissenso con una rapidità impressionante.
Negli Stati Uniti è in corso un colpo di stato.
Come ho spiegato nel post sul suicidio della democrazia americana (link nei commenti), non è un golpe fulmineo, ma un processo graduale e metodico, che segue un programma ben preciso. Dopo nove mesi, Trump è a metà dell’opera.
Ogni ramo di quest’albero sarebbe sembrato folle fino a pochi mesi fa. E invece, “troppo assurdo per accadere” è esattamente la cornice in cui sta accadendo.
“Non può essere vero, sta solo scherzando.”
Finché diventa vero.
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PS: In questa settimana non ho aggiornato il blog perché sono immerso in nuovi progetti di ricerca che mi assorbono completamente — cose belle, che mi ricordano perché amo il mio mestiere. Ma tornerò prestissimo, con nuove riflessioni che spero varrà la pena leggere.
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