Colloquio della Corredenzione
Dialogo tra Gesù e Maria ai piedi della Croce.
GESÙ: Madre mia, donna vestita di sole, tu che hai portato nel grembo l'Infinito e hai nutrito col tuo latte la Sapienza eterna... eccomi qui, nel compimento dell'ora. Le mie mani che un giorno stringesti piccole e fragili, ora sono trafitte per amore. E tu sei qui, ritta, quando tutti fuggono.
MARIA: Figlio mio, Verbo fatto carne, luce della mia vita... come potrei non essere qui? Il "sì" che pronunciai a Nazareth mi ha condotto fino a questo Golgota. La spada che Simeone predisse trafigge ora la mia anima, ma io rimango. Ogni goccia del tuo sangue è anche mio sangue, perché tu sei carne della mia carne.
GESÙ: (tendendo quanto può le mani inchiodate verso di lei) Madre benedetta, tu sola hai compreso il mistero fin dal principio. Quando gli angeli cantavano a Betlemme, tu già vedevi questa croce. Quando ti offrivo i primi sorrisi di bambino, tu custodivi nel cuore la profezia del dolore. E non hai mai ritirato il tuo "sì".
MARIA: Come avrei potuto, Figlio amato? Tu hai scelto di svuotarti della gloria divina per rivestirti della mia umanità. Io ho scelto di svuotarmi di me stessa per essere riempita della tua volontà. Siamo uniti in questo dono totale. La tua obbedienza al Padre e la mia obbedienza a te sono un'unica offerta.
GESÙ: Per questo ti dico: grazie, Madre mia. Grazie per ogni lacrima versata in silenzio. Grazie per aver custodito il segreto della mia divinità quando il mondo mi chiamava solo "figlio del falegname". Grazie per aver creduto quando tutto sembrava contraddire le promesse.
MARIA: Gesù, mio tesoro infinito, è la grazia che tu stesso mi hai donato. Sono l'"Immacolata" perché tu mi hai preservata, sono la "Piena di grazia" perché tu mi hai ricolmata. Tutto ciò che sono è dono tuo e del Padre che ti ha mandato.
GESÙ: (con voce che si fa più debole ma intensissima) Eppure, Madre, tu hai scelto liberamente. Potevi dire "no" a Nazareth. Potevi fuggire ora. Ma sei qui, coredentrice con me, offrendo nel tuo cuore ciò che io offro sul legno della croce. Il tuo dolore immacolato unito al mio dolore redentore compie il disegno eterno del Padre.
MARIA: Figlio della mia anima, se il mio stare qui sotto questa croce può aggiungere una sola goccia al calice della salvezza, se il mio cuore trafitto può unirsi al tuo Cuore squarciato per generare la Chiesa, allora ogni dolore diventa gioia, ogni lacrima diventa perla, ogni ferita diventa porta del Cielo.
GESÙ: Vedi, Madre? Dall'alto di questa croce vedo tutta l'umanità che verrà. Vedo i peccatori che si convertiranno invocando il tuo nome. Vedo i sofferenti che troveranno consolazione nel tuo abbraccio. Vedo i morenti che affideranno l'ultimo respiro alle tue mani. Tu sarai per loro ciò che sei per me ora: Madre della misericordia, Rifugio dei peccatori, Consolatrice degli afflitti.
MARIA: (con voce piena di tenerezza infinita) E io li accoglierò tutti, Figlio mio, perché sono tuoi fratelli. Tu mi doni a loro e loro a me. Sarò Madre della Chiesa che nasce dal tuo costato aperto. Ogni anima sarà come Giovanni, affidato a me; e io sarò per ogni anima ciò che sono per te: via, supporto, compagna nel cammino verso il Padre.
GESÙ: Grazie, Mamma... (questo termine così umano, così intimo) ...grazie per non avermi lasciato solo. I chiodi mi tengono qui inchiodato, ma il tuo amore mi sostiene più di ogni legno. La tua fedeltà è balsamo alla mia agonia. Il tuo silenzio orante è più eloquente di mille parole.
MARIA: Figlio del mio grembo e del Padre celeste, se tornassi indietro mille volte, mille volte direi "sì". Perché questo dolore è partecipazione al tuo amore infinito. Questa croce è trono di gloria. Questo Golgota è monte santo dove Cielo e terra si abbracciano.
GESÙ: (con le ultime forze, stringendo spiritualmente le mani di Maria) Quando tutto sarà compiuto, quando risorgerò vittorioso, tu sarai la prima che verrò a cercare. E poi, quando i tuoi giorni sulla terra saranno conclusi, ti assumerò in Cielo in corpo e anima, perché è giusto che tu, Corredentrice, sia anche Regina. Tu che hai condiviso il calvario, condividerai la gloria.
MARIA: Fino ad allora, e per tutta l'eternità, sarò ciò che sono ora: tua Madre, Madre della Chiesa, Madre di tutti coloro che tu ami. Il mio "fiat" è eterno come il tuo sacrificio. Il mio amore è unito al tuo per sempre.
GESÙ: Donna, ecco i tuoi figli. Figli, ecco la vostra Madre.
(E in quel momento, mentre il cielo si oscura e la terra trema, Maria e Gesù si guardano con un amore così profondo che tutti i secoli futuri attingeranno da quello sguardo la forza per credere, sperare, amare.)
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