Mi faccia capire: da quando è al potere, il Parlamento e le commissioni restano chiusi il lunedì, il giovedì e il venerdì. Paghiamo deputati e senatori per lavorare due giorni alla settimana, mentre si lamentano perché manca il gelato alla buvette.
Il suo sodale Brunetta, oggi a capo di un ente pubblico la cui utilità è tutta da dimostrare, raddoppia a 1,6 milioni di euro la spesa per le retribuzioni dei dirigenti e si aumenta lo stipendio di 70.000 euro, pure con effetto retroattivo.
Lei, invece, risparmia circa 70.000 euro di tasse grazie a una casa accatastata come A7 anziché A8, come sarebbe corretto per un immobile di lusso. Siamo certi che tutto sia pienamente legale, anche se resta difficile considerarlo opportuno.
Intanto nel partito che ancora espone la fiamma del Movimento Sociale Italiano, simbolo di un passato che si finge sepolto, siedono candidamente inquisiti, pregiudicati e condannati per i reati più vari: corruzione, frode, abuso d’ufficio, peculato. Eppure è lo stesso partito che pretende di dare lezioni di moralità e disciplina agli altri, mentre l’etica pubblica sembra diventata un optional.
E il problema, secondo lei, sarebbero gli italiani che scioperano, rinunciando a una giornata di paga, il venerdì?
Faccia una cosa: abolisca pure il diritto di sciopero. Sarebbe perfettamente in linea con il profilo di questo governo.