#Macron
#Crisifrancese
I tre
#paradossi del
#Demos Tradito al caso
#francese, per mostrare il disastro in corso.
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1. Primo Paradosso –
#Democrazia che si difende dall’autoritarismo diventa autoritaria
In
#Francia, il cordone sanitario contro
#LePen è la versione pura di questo meccanismo.
Le
#élite impediscono che il partito più votato governi, in nome della difesa della Repubblica.
Ma nel farlo praticano l’atto autoritario che dichiarano di voler combattere.
2. Secondo Paradosso – Il male era il rimedio, non il populista
Quando governa Macron con coalizioni “anti-RN”, la paralisi istituzionale è totale: governi che cadono, premier cambiati ogni pochi mesi.
Se Le Pen arrivasse al governo, con ogni probabilità non instaurerebbe un regime fascista: resterebbe vincolata a UE, Nato, mercati come
#Meloni in
#Italia
Disastro: la Francia si sta logorando per evitare un pericolo che non si concretizza, mentre il vero veleno è l’ostruzionismo permanente.
3. Terzo Paradosso – La democrazia stabilizzata diventa antidemocratica se il demos cambia idea
La Quinta Repubblica è costruita su un equilibrio: presidenza forte, istituzioni centrate sul “blocco repubblicano”.
Ma il demos francese è cambiato: larga parte del popolo vota RN.
Lo Stato, invece di accogliere il mutamento, lo blocca: così la stabilità istituzionale si rivela rigidità antidemocratica.
Risultato: la Francia vive non una democrazia, ma una oligarchia difensiva, in cui il popolo è accettato solo se non rompe l’ordine costituito.
Sintesi del disastro francese
La Francia di Macron incarna i tre paradossi:
1. Difende la democrazia diventando autoritaria.
2. Produce instabilità per paura di un’autorità che non arriverebbe.
3. Trasforma la stabilità istituzionale in rigidità che rifiuta il cambiamento del demos.
📌 Conclusione tagliente
La crisi francese non è solo politica: è ontologica.
La Repubblica ha paura del popolo che dice di rappresentare.
Questa paura è il vero disastro, più grave della vittoria di Le Pen stessa.
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