2 ore e 40 di partita.
Palla a due alle 18:30, sirena finale alle 21:10.
Due supplementari.
Partita già vinta.
Poi Milano si addormenta e l’Efes recupera.
Partita vinta dall’Efes.
Anzi no, siluro da 9 metri di Shields.
Supplementari.
Guduric rischia una ciabattata dalla panchina.
Ellis e Shields devastanti, sembra fatta.
Anzi no, Dozier si traveste da Michael Jordan e l’Efes la vince dopo un supplementare.
Anzi no, ennesima tripla da 80 metri di Shields, si va al secondo supplementare.
48 instant replay, gli ultimi 5 minuti durano come il Titanic con Di Caprio.
Guduric rovina tutto, e dalla panchina arrivano minacce di morte a lui e a tutti i suoi familiari sino al sesto grado di parentela.
Milano più fredda nel finale e Guduric non sbaglia i 2 liberi decisivi salvando cosi almeno la vita di due cugini di secondo grado.
Alla fine vince l’Olimpia una partita prima vinta, poi persa, poi rivinta, poi ripersa, poi rivinta, poi quasi ripersa.
Questa espressione di Messina è la sintesi della serata: alla fine è indeciso se abbracciare o seviziare il cadavere di Guduric.
Mamma mia che partita.
Mamma mia che sport incredibile la pallacanestro.