Stiamo ricevendo molti messaggi su Polonara: ci chiedete che cosa sappiamo, ci chiedete se sia vero quello che è apparso sui social, in molti ci domandate perché non vi abbiamo più dato notizie.
Premessa: la salute, e in particolar modo quello che sta vivendo Achille Polonara, non sono un gioco. Non è una "notizia" come il risultato di Lakers-Golden State, o come un canestro allo scadere in Eurolega. Abbiamo avuto la fortuna di incontrare Achille in questi anni, di intervistarlo in un video che abbiamo realizzato dopo il suo primo "incontro" con la malattia, di entrarci in confidenza, di conoscere la persona oltreché il giocatore. Proprio per questo motivo, anche per una volontà di privacy e di protezione giustamente voluta dalle splendide persone a lui vicine, e che non dev'essere in nessun modo giustificata a nessuno, non abbiamo voluto dare aggiornamenti nelle ultime settimane.
L'ultimo periodo, come ormai avete avuto modo di sapere da una anticipazione pubblica fatta da un noto programma tv che questa sera manderà in onda un servizio, non è stato semplice. Ma, a giorni, finalmente, dovrebbe lasciare l'ospedale.
Achille è un atleta di uno sport che amiamo e che seguiamo. Uno sport che ci fa sentire da sempre appartenenti ad una grande famiglia allargata composta da giocatori, allenatori, tifosi, arbitri, appassionati. E visto che Achille è una persona di famiglia, noi gli siamo stati, gli siamo e gli saremo sempre accanto. Facendo il tifo per lui qualora tornerà in campo, e facendo il tifo per lui se il futuro gli riserverà altro.
Se tutti insieme vogliamo davvero fare qualcosa di utile per Achille, possiamo fargli sentire il nostro affetto: perché ci sono momenti in cui un messaggio, una carezza, un bel gesto, possono essere una medicina preziosissima l'anima.
Caro Achi, il mondo del basket ti vuole un gran bene.
Ogni giorno di più.