La prima pagina della Gazzetta dello Sport di oggi.
Il 16 dicembre del 2019, a Garbagnate, vicino Milano, come ogni domenica Alessio Allegri stava segnando raffiche di canestri. Da molti era ritenuto il giocatore delle minors, dalla Serie B in giù, più forte della Lombardia. Era una forza della natura e per questo gli amici avevano scelto per lui il soprannome "Koeman", come il mitico calciatore olandese che negli anni '80 e '90 tirava delle cannonate su punizione. Durante la partita, mentre è in palleggio, ad un certo punto cade per terra. Non si rialza. Non si rialzerà più. 24 ore dopo il suo cuore smetterà per sempre di battere. Aveva solo 37 anni.
Sugli spalti c'era anche sua moglie Claudia, ma non solo lei. Nel suo grembo c'era Liam: mancavano quattro settimane al parto, e al sogno di una vita per entrambi.
Liam nascerà quattro settimane dopo quel maledetto 16 dicembre, senza mai poter conoscere il suo papà.
In questi anni Claudia, dopo aver creato l' "Associazione Alessio Koeman Allegri", ha organizzato tanti eventi unendo il basket alla solidarietà, per non dimenticare la grande passione e la straordinaria bontà d'animo di Alessio.
Questa domenica è accaduto qualcosa di speciale.
Su quello stesso campo dove 6 anni prima il destino ha portato via per sempre Koeman, è sceso in campo un altro Koeman.
Un po' più piccolo, un po' meno atletico, ma con la stessa grinta e determinazione.
Liam Allegri, a 5 anni e mezzo, ha giocato la prima partita di basket della sua vita.
"Voglio il numero 6 come quello di papà", ha chiesto all'istruttore prima della partitella amichevole.
Non lo ha mai potuto conoscere, non lo ha mai potuto guardare negli occhi, non lo ha mai potuto abbracciare, ma per lui è e sarà sempre il suo "papà".
In bocca al lupo Koeman.
Nov 5, 2025 · 5:24 PM UTC
















